Ai tempi dell’Università, ero iscritto al CUS, Centro Sportivo Universitario, mi piaceva l’atletica leggera, sul mezzofondo promettevo anche bene, ma gli allenamenti erano troppo duri, e fui costretto a fare una scelta: <<qua o mi laureo o vado a fare le universiadi…?!>>
Non so se feci la scelta giusta, di fatto è stata la mia scelta, a cui a volte rispondo con qualche non velato rimorso…!
Perché questa premessa?
Perché non sono affatto d’accordo per il modo in cui è stata affrontata la questione del marciatore italiano Alex Schwazer, che è stato sottoposto a una vergognosa gogna mediatica per essersi dopato.
Intendiamoci bene, non è affatto bello, né è eticamente accettabile quello che l’atleta italiano ha fatto, ma a me sembra che ci sia una sproporzione tra fatto compiuto e l’umiliazione pubblica che probabilmente la Federazione italiana ha imposto all’atleta per chiamarsi fuori da qualsiasi responsabilità in merito.
Non vorrei essere qualunquista, ma qua c’è gente che ruba (i tanti politici ed evasori fiscali), che uccide, che massacra la popolazione con leggi vergognose, che stupra la mente e la memoria degli italiani con mille bugie e non viene sottoposta allo stesso dileggio, e un povero cristo, per un atto di debolezza, di cui solo lui dovrà rispondere alla propria coscienza, viene trattato come un criminale (?!)
Piuttosto, non so se state seguendo le olimpiadi di Londra? Al di là dei gesti eroici affidati ai singoli atleti, a cui vanno tutte le mie felicitazioni, l’Italia non sta conseguendo buoni risultati; scomparsi nel nuoto, scomparsi nel ciclismo, scomparsi nell’atletica, nella quale non riusciamo nemmeno a presentarci nelle batterie di qualificazione, dove sono i responsabili politici di questo fallimento?
Chiedo lo stesso trattamento per il Consiglio nazionale e la Giunta del CONI, nelle persone del Presidente Giovanni Petrucci, e di Abete, Achini, Agabio, Arese, Barbone, Di Centa, Di Rocco, Magri, Malagò, Marchioni…
Forse è anche questo un segno della crisi che attanaglia le Istituzioni italiane, e queste discipline, al di là della bestialità del calcio, ne sono la più nobile espressione.
Colgo l’occasione per esprimere tutta la mia solidarietà ad Alex Schwazer, che durante le Olimpiadi di Pechino, mi ha fatto sognare, spero che gli venga data un’altra possibilità, in fondo se lo merita.
Ciao Alex!